Arriva il Centro Commerciale di Brondolo? Alcune considerazioni

Home  »  Attività 2011-2016  »  Arriva il Centro Commerciale di Brondolo? Alcune considerazioni

Con l’avvento dei centri commerciali, a Mestre, a Padova, a Noventa di Piave l’equilibrio del commercio e del rapporto tra piccola e grande distribuzione, ma anche dei grandi affari ha creato correnti di pensiero diverse e contrastanti. A Chioggia, infatti, con due centri commerciali naturali nei centri storici di Chioggia e Sottomarina, la Politica in questi tanti anni non ha avuto quella necessaria trasparenza per eliminare ogni possibilita’ di dubbio sull’onesta’ e buona fede delle proprie convinzioni, a partire dalla Giunta Guarnieri, passando per la Giunta Tiozzo Romano e arrivando all’attuale Giunta Casson.

UN PO DI STORIA… Sono riusciti a spacciare (la Giunta Guarnieri) in Regione l’esistenza di un Parco commerciale, anche se non c’era, in una zona comunque tagliata da una strada statale, la Romea, che a suo tempo aveva ottenuto “in maniera capestra” permessi edilizi e commerciali dal Comune della Giunta Guarnieri che non sono serviti a nulla e successivamente sono anche scaduti, visto che l’inesistenza  dell’originario parco commerciale (che aveva ottenuto il  decreto v.i.a.  nel 2007) venne accertata nella conferenza di servizi del 26/11/2007, in occasione della quale la Regione diede atto della decadenza delle  originarie autorizzazioni commerciali ottenute nel 2005,  incamerando le relative superfici a reintegrazione del contingente. Ci risulta, quindi, che anche le  autorizzazioni ambientali non esistono perchè l’unica v.i.a. (prot.  n. 49575 del  21/06/2007), oggi,  è del tutto priva di efficacia, perchè il Consorzio Forte di Brondolo avrebbe dovuto presentare alla Provincia, entro 90 gg., il progetto di adempimento alle prescrizioni impartite e autorizzazione commerciale entro 60 giorni. Ancora: la relazione istruttoria regionale della conferenza di servizi del 28/01/2009  rivela che il decreto v.i.a. del 2007 venne utilizzato per le autorizzazioni commerciali presentate il 13 luglio 2007, poi rigettata dalla  conferenza di servizi del 26 novembre 2007.

DESCRIZIONE STRUTTURA… Questo enorme complesso commerciale prevede un Ipercoop da 7.490mq, 5 medie superfici per un totale di mq 9.575 ed 8 punti vendita di cui uno destinato alla ristorazione. A completamento del Parco, un parcheggio da 1.465 posti, a raso ed in copertura. Grazie ad un intervento sulla viabilità ordinaria, verrà realizzato un accesso diretto dal Parco Commerciale a Sottomarina. (fonte: www.gruppoigd.it/content/…/Pieghevole%20Chioggia%20DEF.pdf)

ATTUALITA’… Recentemente, nel B.U.R. n. 79 del 21/10/2011 è stato pubblicata la domanda di verifica di assoggettabilità ex art. 20 d.lgs. 152/2006 in relazione all’insediamento commerciale che la società Immobiliare Grande Distribuzione (conosciuto meglio come  il Centro Commerciale di Brondolo delle Coop) è intenzionata a realizzare, ormai da diverso tempo, in Comune di Chioggia. A quanto ci risulta la proposta pubblicata non può essere ricevibile per un progetto non autorizzato, non realizzato o non in fase di realizzazione come il caso in questione. I relativi lavori ai fini della richiesta, tra l’altro, non avverranno a breve termine, perché, come suesposto, il primo titolo edilizio che chiameremo “titolo Fortunato Guarnieri”  (permesso di costruire n. 165/2005), sia quello in variante che chiameremo “titolo Romano Tiozzo” rilasciato dal Comune di Chioggia (n. 200/2009), a norma di legge, sono da tempo entrambi decaduti.

CONSIDERAZIONI… La Giunta Casson ha già registrato nei capitoli di Bilancio 2011 € 2.100.000 per i costi di costruzione e oneri di urbanizzazione del Centro Commerciale (fantasma), che non si sa ancora se sono stati spesi o per cosa saranno spesi. Quindi per la maggioranza attuale di Casson (che comprende parte dell’allora maggioranza Guarnieri e parte della ex maggioranza Tiozzo Romano) il centro commerciale si farà. Quello che però chiede la Città al Sindaco è più trasparenza ed equilibrio: con il centro commerciale non aumenteranno i consumi, non aumenterà l’occupazione, non migliorerà il servizio generale (basta vedere le esperienze dei comuni limitrofi), ed il limite più grave sarà legato alla sicurezza di centri storici sempre più al buio per la chiusura dei pubblici esercizi e negozi di vicinato (un esempio su tutti il centro di Mestre o Padova). Si trasferiranno semplicemente quote di consumi dalla piccola alla grande distribuzione, la quale occupa nel mercato nazionale già il 70% del mercato. A meno che  il Comune di Chioggia non inizi a dialogare di più anche con le associazioni di categoria, anche con i partiti politici di opposizione, ed insieme si attuino quelle strategie per fare meno errori possibili.

[download id=”19″]