Zaccariotto accoglie la mozione PDL per salvare i Giudici di Pace

Home  »  Att. Politica Ve  »  Zaccariotto accoglie la mozione PDL per salvare i Giudici di Pace

Il primo febbraio 2012 è stata protocollata in Provincia di Venezia, la mozione del gruppo consigliare provinciale del Popolo della Libertà per impegnare la Giunta Provinciale a contattare e sollecitare il Ministero per non sopprimere gli uffici del Giudice di Pace territoriale, in modo da continuare a garantire un servizio essenziale per la comunità.

[download id=”22″]

La capacità di risposta positiva della Presidente della Provincia di Venezia non conosce precedenti da parte di nessun altro politico. Il giorno stesso la Provincia  ha sottoscritto un protocollo d’intesa con i comuni di Cavarzere, Chioggia, Portogruaro, San Donà e l’Ordine degli Avvocati di Venezia, per mantenere gli uffici del giudice di pace in questi comuni. In seguito all’applicazione della Legge 14 settembre 2011, n. 148 gli uffici dei giudici di pace, eccetto quelli dei Comuni capoluogo, dovrebbero essere accorpati ad altri maggiori, e comunque già esistenti, a meno che i Comuni in cui si trovano non ne garantiscano direttamente il funzionamento. L’obiettivo della legge è quello di recuperare risorse, sia umane che finanziarie.

«Lo scopo di questo accordo – ha commentato la presidente Zaccariotto – è di sostenere la funzione sociale del giudice di pace che, se rimanesse solo a Venezia centro storico, diventerebbe difficile da raggiungere per i non residenti a Venezia, specialmente i cittadini più lontani, i più anziani o portatori di disabilità. La Provincia con questo protocollo riafferma ancora una volta il suo ruolo di coordinamento dei comuni e di rappresentanza dei bisogni – in questo di legalità e giustizia – dei cittadini. Con il tribunale di Venezia, con l’ordine degli avvocati, con la Corte d’appello abbiamo finora realizzato importanti sinergie, e la collaborazione avviata su più fronti ha dato ottimi risultati, siamo riusciti a dare un piccolo contributo allo svolgimento delle pratiche giacenti, anche attraverso progetti di pubblica utilità o grazie alla collaborazione con l’arma dei carabinieri».