Tradizione nella compravendita: il suono fragoroso della sirena, i bisbigli all’orecchio durante l’asta, le secchiate d’acqua e le cassette colme di pesce, ma anche il folklore, meno allegro rispetto il passato (vedi il calo del 30% del fatturato del Mercato Ittico), con storie e aneddoti di pescatori, commercianti.
Cambiamento su prodotti, servizi, produzione: sempre più pescato nazionale ed estero (garantisce il 50% del fatturato), pur mantenendo orari e turni legati al prodotto locale dei nostri pescherecci. Ed, il pesce arriva in pieno centro storico tra Chioggia e Sottomarina, dove arriva il traffico pesante a ritirarlo.
Allora, si pensa a spostarlo in Valdario, perchè si pensa solo alla compravendita tradizionale. E se si pensasse ad una compravendita innovativa?
In Mercati Ittici, al pari di quello clodiense, come Pescara e San Benedetto del Tronto le aste sono ON-LINE. Dato che la fornitura e la distribuzione del pesce non sono più, solo, legate al territorio, si potrebbe pensare anche ad un’innovazione sugli acquisti e sulle vendite.
Allora, se fosse “virtuale” il Mercato Ittico si potrebbe pensare che un nuova area che accolga le merce, le trasformazioni, le transazioni, fuori dai centri storici della Città. A costi notevolmente inferiori per la collettività! Un idea da approfondire…
PROSSIMO INTERVENTO SUL MERCATO ITTICO: lo spot elettorale dello spostamento in Valdario Nord, per le elezioni politiche.