Provincia di Venezia: alcuni macro dati economici del 2012

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indice-statistico-negativoIl 2012 è stato per tutti un anno faticoso, con tanti segni negativi, anche in Provincia di Venezia. Ecco alcuni macro-dati:
– Produzione  meno 30%,
– Export meno 21%,
– 2.000 aziende edili hanno chiuso,
– Disoccupazione giovanile al 25%,
– Occupati precari 50%.
Negli ultimi 4 anni abbiamo perso complessivamente 15 mila posti di lavoro nella sola provincia di Venezia.

Il programma di governo del territorio nella provincia di Venezia avviato dalla Giunta Zaccariotto, e in parte attuato in questi tre anni, continuerà anche nel 2013 (così vuole lo Stato, che ha prorogato la vita delle Province).
– La Provincia di Venezia, a governo Lega-PDL, è un ente a posto, con un bilancio sano nonostante i tagli dei trasferimenti subiti nel 2012 sia dallo Stato sia della Regione:
– Rispettato con netto anticipo il patto di stabilità, con un livello di indebitamento più basso tra le province del Veneto e quindi d’Italia,
–  Buon livello di liquidità di cassa e con l’obiettivo di pagare i fornitori a 28 giorni nel 2013, un ulteriore abbassamento dei tempi di pagamento pur bassi di 39 giorni che hanno caratterizzato il 2012, un’ altra boccata di ossigeno per le nostre imprese.

Ciò è sostanzialmente stato possibile per due fattori: la vendita delle azioni Save, conclusasi positivamente ad un prezzo superiore alle quotazioni del mercato, intorno ai 7 euro, che ci hanno reso 10 milioni e mezzo di euro utilizzabili per opere: scuole e viabilità soprattutto. E la grande vittoria riconosciuta dal Tribunale di Venezia del decreto ingiuntivo che abbiamo fatto contro lo Stato, ci ha consentito il rimborso da parte del Ministero degli Interni di 42 milioni di euro sui 44 dovuti, già accreditati sul nostro conto, che non hanno influito il patto di stabilità, ma ci hanno permesso di abbattere il debito ad un livello ancora più virtuoso dei parametri imposti dall’Unione Europea.

Ebbene, per questo la Provincia riesce ancora a svolgere a pieno il suo ruolo anche in un ambito che tutti si aspettano passi ad altri enti in primis la Regione, ovvero la cultura.