In una gelida serata, il PDL di Chioggia ha incontrato i candidati alla Camera e al Senato, in un caldo dibattito elettorale. Un centinaio di iscritti circa, hanno voluto fortemente conoscere i due candidati veneziani che più di altri hanno possibilità di arrivare a Roma: Mario Dalla Tor e Michele Zuin.
A far da padrini alla loro presentazione l’Assessore Regionale Renato Chisso e il Consigliere Regionale Carlo Alberto Tesserin, coadiuvati dal Coordinatore Comunale Beniamino Boscolo e dal Capogruppo Renzo Donin.
Presenti in sala i Consiglieri Provinciali: Claudio Bullo e Riccardo Tosello.
Eliminazione dell’Imu sulla prima casa, abolizione o modifica del redditometro, stimolo alle imprese per assumere senza il peso di contributi e imposte, aumento a 5mila euro dei pagamenti in contanti”. Lo dice Silvio Berlusconi in un’intervista pubblicata nel numero di febbraio del magazine Pocket.
Sulla compensazione di debiti e crediti nei confronti della pubblica amministrazione: “vorrei che fosse definita una legge e che non ci si limiti, come ora, a qualche sporadica sentenza della magistratura.”
“Il pareggio di bilancio anticipato, nel momento in cui firmai il documento, era l’unica scelta possibile. Ma c’erano tre modi per perseguire quell’obiettivo: rilanciare la crescita, tagliare le spese, aumentare le tasse. Noi avremmo utilizzato i primi due, Monti ha preferito usare il terzo, le tasse. Per spremere i contribuenti non c’è bisogno della Bocconi, uno studente di ragioneria saprebbe farlo benissimo”.
Ad una domanda sul perché gli italiani dovrebbero votare lui e non Monti, risponde: “per governare ho chiesto e ottenuto il consenso degli italiani, non quello della signora Merkel. Fino a due anni fa eccetto gli addetti ai lavori, nessuno aveva sentito parlare di spread. Ora sembra il principale tema economico del Paese, ma non è affatto un indicatore della salute economica, tanto è vero che oggi è sceso, ma la crisi è più grave di prima…”.
“Abbiamo operato un profondo rinnovamento, mettendo in lista molti giovani. Molti giovani e tanti amministratori locali radicati nel territorio e numerose donne. Non abbiamo voluto quelli che hanno bisogno della politica per vivere, i ‘professionisti’ disposti a qualsiasi compromesso pur di non lasciare le posizioni di potere. Sono loro che hanno rovinato la politica in Italia”.