Al via dalla Regione Veneto il “Piano Casa TER”

Home  »  Attività 2011-2016  »  Al via dalla Regione Veneto il “Piano Casa TER”

house plansE’ stata pubblicata  il 30 novembre 2013, sul Bollettino ufficiale della Regione del Veneto, la Legge regionale  n. 32 del 29 novembre 2013, detto PIANO CASA: “Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia”.

Con l’approvazione di questa legge l’amministrazione del Centro Destra della Regione Veneto, ha raggiungo un importante obiettivo che è quello di fornire  continuità ad una legge fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio.

Con varie modifiche alla legge regionale 8 luglio 2009, n. 14 (PIANO CASA BIS) e alla legge regionale 8 luglio 2011, n. 13 (PIANO CASA), con un approfondito lavoro in Seconda Commissione consiliare, la Regione Veneto è riuscita a favorire:
– l’utilizzo dell’edilizia sostenibile
– l’abolizione di  barriere architettoniche
– interventi in deroga a regolamenti, strumenti urbanistici degli EE.LL.
– l’ampliamento degli edifici esistenti   (riqualificazione/energetico)
– riduzioni al contributo di costruzione, azzerato per la prima casa, se si utilizza fonti di energia rinnovabile superiore a 3 kW.

A fronte dei positivi risultati ottenuti con il “Piano Casa” e il “Piano Casa bis”, con questo “Piano Casa ter” si estende la sua applicazione per ulteriori cinque anni, con nuove disposizioni volte non solo a renderne più agevole l’applicazione, ma anche ad incentivare la riqualificazione dell’edificazione esistente, da un lato incrementando le attuali percentuali di ampliamento, dall’altro riconoscendo ulteriori bonus volumetrici per:
– gli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici;
– la ricostruzione di edifici esistenti in classe di prestazione energetica di tipo A;
– gli interventi di bonifica dall’amianto;
– la demolizione e ricostruzione degli edifici situati in zona ad alta pericolosità
idraulica.

Sempre incentrata sulla riqualificazione, ma questa volta finalizzata all’ eliminazione delle barriere architettoniche, è anche la norma che concede ulteriori incrementi volumetrici a fronte di interventi atti a garantire la fruizione di edifici residenziali privati e pubblici o, sotto altro profilo, la disposizione che consente di dare il via ad articolate operazioni di rigenerazione urbana per il recupero di edifici dismessi, o in via di dismissione, situati in zona impropria, purché non agricola.

Da segnalare, infine, la disposizione redatta in attuazione del nuovo articolo 2
bis del DPR 380/2001 in tema di distanza tra le costruzioni, nonché quella, posta a chiusura del Capo I, finalizzata a rendere più omogenea l’applicazione della legge sul territorio regionale e a superare, fermo restando l’ambito di applicazione previsti dall’articolo 9 della legge regionale 14/2009, le numerose limitazioni imposte dalle vigenti delibere comunali di recepimento della legge che, conseguentemente, sono dichiarate inapplicabili.

 Il report 2013, sui risultati dei “Piano Casa” diffuso dalla direzione regionale competente, a distanza di 4 anni, ha fatto ammettere anche all’opposizione di Centro-Sinistra, la bontà di questi provvedimenti, sotto l’aspetto economico e del lavoro, con circa 2,5 mld di euro di movimentazione, ma anche sul consumo del suolo, sulla qualità di costruzione e infine sull’innovazione e risparmio energetico. Comunque, non si sono risparmiate le demagogiche e strumentali critiche del gioco delle parti.