Il Comune di Chioggia, per le località turistiche del suo centro storico, della zona balneare e del turismo lento di fiumi e laguna, si è lasciato sfuggire l’ennesimo finanziamento sul turismo.
Infatti, dopo aver perso il finanziamento del G.A.L. per l’incentivazione delle attività turistiche legate all’accoglienza e l’informazione del turista (vedi link: persi 75.000,00 euro), perseverando, non ha nemmeno partecipato al bando della Regione Veneto (DGR n° 1639 del 09/09/2014) “Iniziative di start up delle attività di informazione ed accoglienza turistica da parte dei Comuni. Criteri e procedure per il bando di selezione dei progetti e la concessione di un contributo regionale“. Un bando per contribuire alla start up delle funzioni comunali di informazione e accoglienza, destinato all’attivazione di uffici IAT e a quanto previsto nella DGR 2287/2013, con i seguenti importi:
– € 25.000,00 per l’attivazione di uno IAT di destinazione;
– € 12.000,00 per l’attivazione di uno IAT di territorio (ovvero info point turistici e dispositivi di informazione elettronici ed informatici;
– € 10.000,00, ad incremento degli importi di cui al paragrafo precedente, nel caso di assunzione, con qualsiasi tipo di contratto, di personale proveniente dalle strutture provinciali.
Con l’aggravante che, tra i 22 comuni beneficiari di finanziamento, abbiamo i comuni della costa veneta: Cavallino Tre Porti, Bibione-SanMichele al Tagliamento, Caorle e Rosolina nostri più vicini competitori del turismo balneare, i quali avendo già costituito OGD e Consorzi di Promozione Turistica riconosciuti dalla Regione Veneto stanno lavorando alacremente per una politica turistica seria del loro territorio.
Non voglio entrare nel merito della questione per capire a chi attribuire le colpe, ma una cosa è certa: è inutile lamentarsi degli altri (Europa, Stato e Regione) quando siamo noi (Comune) che non ci impegniamo cogliere le opportunità che ci vengono servite in un piatto d’argento.