In un’ Europa dove alcuni stati erigono muri, o fili spinati, oppure chiudono le frontiere, in contrasto all’incontrollato arrivo di stranieri extracomunitari, e l’Italia è obbligata in qualche modo ad accettare tutto e tutti.
Un’ Europa dove si discute con uno stato (il Regno Unito) che pur essendo dentro l’Europa, ha una moneta propria e un trattamento particolare che gli acconsente di affrontare la crisi in maniera positiva.
In questa Europa dove le deroghe (pesca e agricoltura) sono sempre in antitesi alla politica Italiana e si vietano i crocefissi, la direttiva Bolkestein torna a far discutere di sé.
Ci mancava solo l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, Maciej Szpunar, che dichiara oggi, a distanza di anni, la contrarietà al diritto europeo della legge Italiana sulle proroghe. Dal 2006, infatti, uno degli articoli di questa direttiva Bolkestein prevedeva che le concessioni demaniali fossero assegnate attraverso una procedura pubblica.
Meno male che le categorie del turismo si stanno muovendo, e speriamo che la politica faccia la propria parte, riporto parte del comunicato FIBA-Confesercenti dell’amico Lorenzo Vallese: “La Corte infatti prenderà una decisione solo dopo aver ascoltato anche la voce degli avvocati che difendono le posizioni della categoria. Inoltre anche qualora, come molti temono, i magistrati europei dovesse alla fine pronunciarsi contro la proroga automatica delle concessioni, bisognerà esaminare attentamente le motivazioni della sentenza. Solo allora si potrà verificare se vi sono margini e aperture positive che consentano all’Italia la formulazione di una legge analoga a quelle attualmente vigenti nella Penisola Iberica (Spagna e Portogallo). Fiba Confesercenti, insieme alle altre organizzazioni, intende, nel frattempo, continuare il proprio impegno per l’approvazione di una norma nazionale che consenta il “doppio binario”, ovvero, distinguere le concessioni in vigore da quelle nuove.”