E’ sentimento comune che mobilità e accessibilità semplifichino la vita, o la complicano. Questi due servizi, quindi, diventano obbiettivi da sempre perseguiti, ma non sempre raggiunti, soprattutto, se si parla di trasporto pubblico di questi tempi ove le risorse economiche pubbliche scarseggiano, e il territorio da servire comporta delle scelte importanti.
“La Città metropolitana tra infrastrutture e mobilità” è il titolo del prossimo incontro in programma venerdì 11 novembre, sempre alle ore 20, sempre al Novotel di via Ceccherini (all’uscita Castellana della tangenziale). Un tema decisivo per la vivibilità di una realtà, quella veneziana, che sta vivendo la profonda evoluzione e riorganizzazione proprio in chiave di area vasta, dove il sistema trasportistico non può più essere organizzato con logiche settarie o campanilistiche, ma necessita di uno sguardo strategico di insieme, fatto di collaborazioni e interconnessioni.
Introduce il presidente Cesare Campa e ne parlano tre autorevoli esperti in materia:
– l’urbanista Roberto Rossetto;
– l’amministratore delegato di Avm, la holding della mobilità cittadina, Giovanni Seno;
– e l’assessore ai trasporti del Comune di Venezia, Renato Boraso.
Linee di autobus fresche di riorganizzazione, il tram che dopo mille vicissitudini da un anno arriva anche a piazzale Roma ma deve confrontarsi ogni giorno con il problema della sostenibilità economica, ma anche la metropolitana di superficie che non decolla, e ancora la ferrovia, l’uso dell’auto privata in città, le frontiere della cosiddetta mobilità sostenibile (bici e mezzi non inquinanti): insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta, tanto più che in una logica metropolitana gli amministratori sono chiamati ad un duplice sforzo: dotare il territorio delle opere ed infrastrutture necessarie alla modernizzazione per offrire ai cittadini servizi di trasporto, per l’appunto, comodi e rapidi.