Questa volta l’ha fatta grossa, ed il tutto sarebbe passato inosservato, invece no! Abbiamo dovuto assistere al trasferimento di un dipendente Veritas (un’ispettore ambientale che doveva solo fargli una multa) e abbiamo dovuto procedere ad un’accesso agli atti per avere prove sufficienti per essere sicuri di quello che è successo (email, lettere, foto, ecc..).
E pensare che un comune cittadino ha tutti gli strumenti per contestare una multa, se ritiene di avere ragione, invece, la multa a quanto ci risulta, neppure è stata fatta al nostro caro Assessore del Movimento 5 Stelle: sembra uno spezzone da prima Repubblica, della peggiore politica da prima Repubblica. Della serie “Lei non sa chi sono io” questa è l’interpretazione dalla lettura dei documenti che l’azienda ci ha fornito dopo l’accesso agli atti per ricostruire la vicenda che ha coinvolto l’Assessore pentastellato al Bilancio e alle Aziende Partecipate dal Comune di Chioggia: multa non fatta e ispettore ambientale trasferito. Che sia una coincidenza? Le carte dicono di no!
Dopo aver ricevuto documentazione da Veritas, tutto quello che abbiamo letto e sentito sulla vicenda tra l’Assessore e l’ispettore ambientale (Chioggia Azzurra- 10 luglio 2017 (LINK), 11 luglio 2017 (LINK) e il video streaming del consiglio comunale del 26 luglio 2017) abbiamo capito essere solo infantili bugie o tenui difese da parte dell’Assessore. Ed è per questo chiediamo subito le ragionevoli dimissioni dell’Assessore Daniele Stecco oppure che il Sindaco revochi i suoi referati.
Le motivazioni che noi avanziamo sono:
1) la notizia del mancato conferimento e rispetto della differenziata è fondata da prova fotografica, e definita dallo stesso ispettore ambientale (ormai ex) come “piccolo disastro”. E l’Assessore alle aziende partecipate che promuove azioni per il rispetto dell’ambiente e della raccolta differenziata, per essere politicamente credibile, dovrebbe dare il buon esempio e non incappare in tali vicende. (Tenendo conto che tutti possono sbagliare).
2) Non v’è traccia di sanzione e multa all’Assessore, nella vicenda. E qui, l’esempio al cittadino è quello che quando qualcuno sbaglia (può succedere), deve essere sanzionato, anche se è grillino e dell’amministrazione comunale, tanto più se i soldi delle sanzioni ambientali finiscono nelle casse comunali, gestite dallo stesso Assessore al Bilancio. (Se credeva di essere nella ragione doveva fare ricorso, come ci viene spiegato ogni volta che qualcuno ci da una multa a noi comuni mortali).
3) Non ci risulta sia mai successo che un’ispettore ambientale abbia rischiato il licenziamento, il demansionamento o il trasferimento per aver multato un politico, e a quanto ci risulta nelle migliaia di multe erogate in questi anni ci sono amministratori comunali, loro famigliari stretti e anche una multa ad un precedente Sindaco…. eppure questa volta è andata diversamente, e la corrispondenza interna di Veritas che abbiamo potuto leggere, qualcosa a riguardo ci dice.
4) Non entriamo nel merito sulle altre questioni contrastanti della vicenda, quello che possiamo dire è che laddove l’accesso agli atti ha prodotto del materiale, tutto quello detto dall’Assessore che non corrisponde ai contenuti del materiale sono bugie! E l’assessore, per noi, ha perso la propria credibilità, almeno, nei nostri confronti.
Certo è che, se l’Assessore vuole spiegare la propria posizione il prossimo consiglio comunale è libero di farlo, magari qualcosa lo abbiamo frainteso, ma c’è troppa carne al fuoco e qualcosa rischierebbe di bruciarsi.