Quest’estate, a sorpresa, le recenti disposizioni della Capitaneria di Porto hanno messo in difficoltà gli appassionati, soprattutto i principianti, e le associazioni di surfisti con le loro scuole, che da 300 metri dalla riva hanno dovuto spostarsi a 500 metri. Se non bastassero i problemi a mare, l’Amministrazione Comunale non è riuscita da dare riposte per i problemi a terra (corsia, area riservata, ecc…) richiesti durante l’estate.
In questi ultimi anni, la “Zona Diga” dell’arenile è diventato un must per molti atleti e appassionati di sport acquatici (Surf, Sup, Kitesurf, ecc…) da un lato per le condizioni ambientali e atmosferiche favorevoli e dall’altro per la bellezza dei luoghi e dell’ambiente circostante.
In passato, le precedenti amministrazioni dal “nulla” hanno creato un luogo di ritrovo per tutto il Nord Italia e il centro Europa, partendo dall’ascolto dei bisogni di associazioni sportive locali e, in aggiunta, integrando, il luogo circostante, a manifestazioni come King of Diga, concerti in spiaggia e la manifestazione 7.2 (che ora non ci sono più). Nonostante il difficile lavoro fatto dalle Amministrazioni precedenti di dotarsi di Regolamenti e Discipline (D.C.C. 77/12 e successive modifiche e D.G. 191/15 e 28/16) e integrando gli artt. delle Ordinanze Balneari inerenti la “Disciplina attività di Kite Surf” e “Corridoi di lancio/atterraggio” e siccome è da ritenersi doveroso e necessario utilizzare in tutte le sue parti la zona demaniale marittima aventi finalità turistiche per ottimizzarne la fruibilità e rendere operativa la sua valorizzazione, ad oggi, è necessario strutturare la zona (vedi progetto del parcheggio in zona diga gestito da SST che prevedeva anche area rimessaggio, bagni/docce e magazzino per le attrezzature sportive), coordinarsi con gli enti che insistono sull’arenile e promuovere il nostro territorio.