Appresa la notizia delle decisioni di AVM (Actv e Vela per capirci)di cancellare in maniera unilaterale gli accordi integrativi dei lavoratori della holding ho inviato questo comunicato stampa ai media.

Credo che in un momento di difficoltà, i sacrifici debbano essere chiesti a tutti e non solo ad una parte, magari quella più debole, e magari non premiare nessuno con la produttività: non si possono usare due pesi e 100.000 misure!!!

Inoltre, se alcune cose debbano essere rimandate in vista di tempi migliori, è necessario cercare il confronto di tutte le parti interessate e condividere un percorso che crei un buon clima nell’ambiente di lavoro.

Come le altre aziende, anche le aziende del gruppo AVM, hanno utilizzato la cassa integrazione ( il che vuol dire incassare circa metà dello stipendio), molti lavoratori invece hanno lavorato in pieno covid (con tutti i rischi per la salute di un pendolare che usa i mezzi pubblici e il tipo di lavoro a stretto contatto con gli utenti), già erano stati chiesti sacrifici ai lavoratori nel 2013 con la precedente crisi e oggi si mette sul tavolo “un carico da 11”.

Infine, se è vero che c’è anche chi perderà il 30/40% del proprio stipendio, e magari lavorano in due in “Azienda”, marito e moglie, il reddito per quella famiglia sarà notevolmente ridotto e magari non sufficiente.

Se poi tutto questo serve per far arrivare soldi da Roma, lo si poteva fare in un altro modo. Questo è un altro discorso, visto che il TPL di Venezia si autoalimenta con il Turismo della navigazione e quindi sono sempre arrivati meno soldi degli altri enti di trasporto.
Però allarmare cosi le famiglie dei lavoratori… si poteva fare anche a meno, o almeno questa è la mia umile opinione.