Lavori in Romea (ponte sul Brenta): disagi insormontabili a turismo, agricoltura, frazioni e pendolari. E problemi di sicurezza!

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Ricordo, fin da quando si è insediata nel 2016 l’Amministrazione Ferro, che si parlava delle vari varianti alla Strada Statale Romea 309 (a est e a ovest della strada) per deviare il traffico dai centri abitati delle frazioni, o ancor prima è un più lontano ricordo il progetto delle Romea Commerciale, che si collocava tra i tratti autostradali tra Rovigo e Padova e aveva previsto un casello autostradale vicino a Chioggia e Cavarzere (qui si che si eliminava completamente ogni problema di traffico).

Ricordo, ancora, anche una proposta, forse la migliore, è cioè quella di fare una variante ad ovest che partiva da Cavanella d’Adige e arrivava fino alla strada dei Vivai, passando per l’Arzerone, strada opportunamente sclassificata e messa a norma e allargata. Questa iniziativa non solo deviava il traffico, ma faceva arrivare i turisti da Padova a Sottomarina o Isolaverde in 40/45 minuti.

Con una di queste soluzioni realizzate, i lavori sul Ponte del Brenta in Romea avrebbero causato minori, se non sopportabili, disagi che oggi il territorio sta invece subendo, drammaticamente, con l’aggravante che del progetto della barriera anti-cuneo salino con relativo “secondo” ponte sul Brenta non v’è traccia!

Quello che, invece, rimane come realtà di questi progetti, sono gli oltre 200 milioni di euro che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha più a disposizione per realizzarli, questo dopo la presentazione del Def 2020 durante il Governo PD-5 Stelle del Conte II° (che fine hanno fatto i soldi del Veneto stanziati nel 2018?).

Ma arriviamo al punto, oggi, a causa dei cantieri in Romea, prima sul ponte Translagunare e poi, più invasivo, sul ponte del Brenta, il traffico e le code sono sfuggiti di mano agli addetti ai lavori causando un danno agli abitanti delle frazioni, ai servizi di sicurezza (pompieri, ambulanze, ecc…), ai conferimenti del prodotto al Mercato Ortofrutticolo, al Turismo di Isolaverde e Sottomarina e, in generale, a chi è pendolare. Non capisco come questa Amministrazione e il Sindaco (che abita a Sant’Anna), non si rendano conto dei tragici danni causati.

Basta ricordare, per indicare la mancanza di caratura del nostro Sindaco, che,  fosse stato per lui, i cittadini di Sant’Anna e Cavanella d’Adige, per muoversi, dovrebbero prendere il treno (e che treno?). E mi fermo qua.

Ma veniamo alle notizie di questi giorni: l’Amministrazione Comunale, dopo aver incontrato ANAS, insieme alla Consigliera Regionale Baldin, ha comunicato la presenza prossima nel cantiere di “movieri” e di lavori notturni, ecc… Beh?! Questo lo sapeva chiunque avesse letto il comunicato stampa di ANAS, tre settimane prima dell’incontro (e cioè che ai primi di maggio sarebbero stati previsti questi elementi di novità – 13 aprile, comunicato ANAS: https://cutt.ly/RbPSgp0). Quindi? Nulla di nuovo all’orizzonte.

Eppure mi vien da pensare che se il “secondo” ponte sul Brenta fosse già stato realizzato, sopra la barriera anti-cuneo salino, forse, i disagi sarebbero stati minori e, anche, qui l’Amministrazione ha dormito in questi 5 anni, portando ritardi ed errori imperdonabili.

Con questa Amministrazione, inconsistente con altre amministrazioni pubbliche, molti cittadini hanno perso la speranza… ma anche la pazienza.