Carissimi concittadini e carissime concittadine,
con questo intervento il Consiglio comunale vuole fare memoria sul valore della vita umana ai diritti non negoziabili della persona, affinché questo tipo di cerimonie siano sempre meno simboliche e sempre più concrete e reali, con uno scopo: la società civile e la politica non ripetano più errori d’inciviltà del passato così meschini, così folli e così feroci e siano meno indifferenti alle barbarie attuali nel mondo.
Permettetemi di salutare e ringraziare per la collaborazione la delegazione veneziana Pietre d’Inciampo, l’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, la Comunità Ebraica, l’ANPI locale e tutte le autorità e associazioni presenti, concludendo con un affettuoso abbraccio alle nipoti parenti di Cesare Carmi.
Oggi, per tutti quelli come Cesare che non sono tornati a casa e che non hanno avuto degna sepoltura, attraverso questa sesta pietra d’inciampo, diamo una dimora e celebriamo l’importanza della loro vita e della loro morte; e li chiamiamo per nome, visto che negli ultimi anni della loro vita sono stati poco più di un numero tatuato sul braccio, ricordando anche l’inciampo su Guido, Giusto, Giulio, Arduino e Giovanni e tutti coloro che toccano una storia non troppo distante nel tempo che rimarrà ad imperitura memoria.
Apprezzare la bellezza e la concretezza della libertà in cui viviamo oggi in Europa, vuol dire fare memoria del sacrificio di chi ci ha preceduto.
Sono passati, poco più, di 20 anni da quella legge che ha istituito il Giorno della Memoria, evento a ricordo commovente sullo sterminio di massa, delle persecuzioni del popolo Ebraico, e non solo, e dei deportati nei campi nazisti… e tutte le volte che ci accostiamo a simboli o avvenimenti che riassumono l’orrore e la follia non possiamo non interrogarci sul disumano concepimento della guerra, da parte dell’uomo.
E proprio per questo che, quest’anno, in questo giorno, ora, in questo luogo, portiamo solidarietà a tutti quei popoli e a tutti quei territori nel mondo, che soffrono, vivendo nel sangue, la presenza di conflitti immorali di sopraffazione di un popolo contro l’altro e malsane idee di superiorità etnica, affidando alla nostra generazione l’educazione alla pace e all’amore, nella nostra quotidianità.