“Nessuna intenzione di discutere sulla scelta dei giudici ma una riflessione in merito alle decisioni di un’istituzione scolastica, al ruolo della famiglia, all’educazione dei giovani e al ruolo della giustizia, va fatta. In generale, prendere scorciatoie non sempre funziona e quando l’argomento riguarda proprio i nostri figli dobbiamo concentrarci sul percorso più che sul risultato perchè è il percorso che forgia carattere e esperienza mentre i risultati prima o poi arriveranno.
Che la giustizia si sostituisca alla scuola mi sembra proprio una inopportunità“.
…..Una decisione arrivata dopo una istanza presentata dai familiari. I magistrati, dopo che la giovane era stata respinta dagli insegnanti per una serie di voti bassi, hanno stabilito che la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo. Oltre a dover essere “un’eccezione” mentre la regola deve essere la promozione, in linea con un orientamento del Consiglio di Stato per la scuola media….Secondo il Tar i professori, però, non avrebbero considerato il percorso della studentessa dall’inizio alla fine: “L’alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti”, scrivono i giudici nella sentenza. E la scuola – sempre secondo il Tribunale amministrativo – ha anche le sue responsabilità per non aver messo a disposizione “sistemi di ausilio e di supporto per il recupero… (Redazione ANSA – 22/08/2023)